I crediti che le banche o altre imprese ritengono inesigibili devono essere cancellati dall'attivo di bilancio. Ciò da un lato riduce gli utili che emergono dal bilancio, ma evita anche di pagare tasse su entrate mancanti.
Nel caso delle banche il rapporto sofferenze/impieghi, ovvero fra crediti ritenuti inesigibili e prestiti totali concessi, è un indicatore di solvibilità patrimoniale fondamentale per la comunità finanziaria nel rating dei titoli bancari.
Le banche sono fra i titoli a maggior capitalizzazione nel 2005 al MIBtel. Un valore tipico dell'indicatore è intorno al 2%.
È importante anche confrontare il valore totale delle sofferenze con il patrimonio (equity) della banca.
Talora più del 50% dei crediti inesigibili viene ceduto pro soluto (ovvero definitivamente) a società autorizzate. In questo modo la banca riottiene la somma prestata e non deve ridurre i crediti e gli utili di bilancio.
Queste società spesso sono banche straniere con maggior patrimonio da contrapporre alle "sofferenze" o società istituite ad hoc dalla banca cedente che ne detiene il 20% del capitale sociale.
Nell'ultimo modo l'insofferenza è "scaricata" sul bilancio di un'altra società della quale la banca detiene il controllo con la maggioranza relativa delle quote azionarie (e nella quale espone solo una parte del proprio capitale anziché la totalità del capitale sociale).
Fonte: Contributori di Wikipedia, 'Credito', Wikipedia, L'enciclopedia libera, 9 dicembre 2010, 17:42 UTC, http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Credito&oldid=36917503 . Articolo pubblicato con licenza CC-BY-SA http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.it